La Giostra della Quintana , ripresa nel 1946, si ispira a una gara a cavallo che risale al XVII secolo e che si proponeva di determinare l’ordine di priorità per un cavaliere d’onore nella fedeltà al principe o alla dama del cuore.

Tra le diverse ipotesi per i festeggiamenti, fu accettata senza riserva, quella avanzata da un socio del sodalizio: Emilio De Pasquale. Egli propose una competizione equestre in costume d’epoca da organizzarsi in concomitanza del Carnevale, mettendo in evidenza la possibilità di ritrovare in quest’evento festivo un’occasione di comunione e di armonia tra tutta la popolazione.
La Giostra della Quintana è documentata fin dalla metà del 1400, ed i tradizionali costumi sono sempre stati realizzati da sarti dalla città ispirati alla moda di quel periodo, ma supervisionati da una commissione artistica alla quale ne è affidata la selezione. Sontuose stoffe, velluti, pizzi geometrici, colletti rigidi e ampi mantelli drappeggiati alla spalla e ricadenti sul braccio destro, sono i veri protagonisti della festa, ed aggiungono al corteo sfarzo ed eleganza. Foligno, durante il Palio della Quintana, rivive il clima di un torneo cavalleresco del ‘600. Dieci cavalieri in rappresentanza dei rioni Ammanniti, Badia, Cassero, Castrastagna, Croce Bianca, Giotti, La Mora, Morlupo, Pugilli, Spada, si affrontano nello stadio comunale, in una gara di elevata tensione e spettacolarità.
In tre successive tornate cavalieri in sella ad imponenti destrieri, devono centrare con una lancia anelli di diametro sempre più piccolo pendenti dal braccio di una statua di legno raffigurante un guerriero del XVII sec. La sera della competizione, un corteo di 600 personaggi sfila per le vie della città accompagnato da coreografie e da musiche barocche mentre nei palazzi patrizi e nelle strade adiacenti la piazza principale, si possono gustare le antiche ricette di piatti umbri del seicento.